Torroni siciliani con tantissima frutta secca, molto miele e poco zucchero.
Torroni con mandorla romana di Noto, pistacchio verde di Bronte DOP, mieli da ape nera sicula, scorze di agrumi e fave di cacao. Torroni molto meno dolci e con almeno il 65% di frutta secca. Ingredienti da presidi slow food
Torroni di antica tradizione siciliana Usiamo molta frutta secca, meno zucchero e più miele. Li cuociamo molto lentamente. Tre torroni bianchi, morbidi, ma non troppo. Un torrone abbrustolito.
LE VOSTRE DOMANDE SUL TORRONE SICILIANO
Spesso ci fate delle domande: ecco le risposte di Simone Sabaini, fondatore di Sabadì
Quali sono gli ingredienti del torrone siciliano?
Gli ingredienti del torrone siciliano, di origine Araba, sono prodotti tipici dell’Isola: miele, zucchero, mandorle, pistacchi, scorze di agrumi, uova (albume), sale. Per questo, il torrone - termine derivante dal latino torrere che significa abbrustolire e si riferisce alla tostatura della frutta secca- rappresenta la tradizione dolciaria più autentica della Sicilia.
Qual è la storia del torrone siciliano?
C’è un forte legame tra il Sud Italia e il torrone; un legame che, probabilmente, si spiega con il dominio arabo o spagnolo. E’ certo che furono gli arabi a diffondere il torrone come cibo salutare, in Spagna come in ogni altro paese conquistato. E la Sicilia, si sa, per millenni è stata terra di conquista da parte di arabi e spagnoli. In ogni famiglia siciliana, principalmente in occasione delle feste, si usa preparare e consumare il torrone siciliano e, spesso, gli ingredienti arrivano direttamente delle campagne vicine o da produzioni proprie, come il miele, le mandorle, i pistacchi…Una tradizione che accomuna e unisce le diverse regioni dell’Isola: a ovest, il torrone è anche chiamato anche cubbaita, e a est giuggiulena. Due nomi per lo stesso preparato, fatto con miele e sesamo, sempre secondo la tradizione araba.
Perché è diverso il torrone siciliano di Sabadì?
I torroni siciliani di Sabadì sono diversi per consistenza, qualità delle materie prime utilizzate e quantità di frutta secca presente. In particolare, il torrone di Sabadì non è troppo duro, come solitamente viene fatto al nord Italia, né troppo morbido. Il gusto intenso e profumato è dato dall’utilizzo del miele di ape nera sicula da diverse varietà di fiori e dalle scorze di arancia rossa, limone Interdonato, mandarino tardivo di Ciaculli. I pistacchi sono quelli DOP di Bronte e le mandorle romane di Noto, presidi slow food. Il torrone di Sabadì non è troppo dolce; oltre al miele utilizziamo, infatti, solo pochissimo zucchero di canna, ma, ciò che lo rende unico e speciale è la sorprendente quantità di mandole e pistacchi che contiene al suo interno: oltre il 65%!